sabato 6 luglio 2013

Le cose che non ho

Ho letto questo libro in un soffio....
 
                                   Semplicemente splendido!
 
Mi ha stupita sin dall'inizio, da quando cioè ho scoperto che Jo, la protagonista, racconta in prima persona la sua storia. Niente di chè, se non fosse che l'autore, Gregoire Delacourt, è uomo: un applauso quindi a lui, che ha saputo cogliere i pensieri, i sentimenti, i dolori di una donna ed esternarli nero su bianco proprio come farebbe il gentil sesso.
 
Questo libro mi ha rapita,  mi ha emozionata con i racconti di aspettative, di difficoltà che sconvolgono la vita, di tenacia e forza di chi guarda al futuro nella speranza che tutto vada per il meglio.
 
Mi ha fatto sorridere scoprire che la protagonista ha una merceria (io che adoro questo mondo fatto di tessuti, filati, nastri colorati) e che addirittura ha aperto un blog, da usare un po' come se fosse un diario (vi ricorda niente!?!?)... non ho certo mire di emulazione, ma sicuramente questi aspetti mi han fatto sentire Jo un po' più amica...
 
Un libro scritto bene, frasi brevi che arrivano direttamente al cuore, perché raccontano della vita di ognuno di noi, con quel "pizzico" di fortuna che tutti desideriamo e che ci fa tanto sognare.
Ma quali sono i nostri desideri più profondi? Si possono davvero avverare con il solo aiuto del denaro? O, in realtà, i sogni a cui puntiamo sono più profondi, più vicini al cuore?
 
Le cose che non ho.... Jo stila la sua lista dei desideri, a noi la possibilità di creare la nostra.
 

Dalla "copertina":
Dice un vecchio adagio che le lacrime più amare sono quelle versate per la preghiere esaudite. Sì, a volte succede che la gioia per una svolta inattesa del destino svanisca in fretta di fronte alla possibilità concreta di realizzare un sogno, lasciandoci smarriti e confusi. E' quello che accade a Jo, la protagonista di questo romanzo: 'un cuore semplice', una donna intelligente e positiva con un'esistenza quieta, nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all'improvviso è in grado di realizzarli tutti. Forse la felicità non è cosi matematica. Forse non si tratta solo di sommare un sogno dopo l'altro, ma di ritrovare se stessi in ciò che si fa. Forse a Jo semplicemente non serve avere tutto ciò che ha sempre desiderato; perchè il suo matrimonio, il lavoro, i figli ormai grandi e l'amore non sono beni acquisiti ma cose vive che sfuggono al suo controllo, e con cui si può solo entrare in sintonia senza farsene travolgere, come quando si nuota tra le onde di un mare agitato.
 
Buona lettura!

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