mercoledì 27 dicembre 2017

La custode del miele e delle api

A volte diventa necessario riscoprire le proprie origini per raggiungere una serenità tanto sperata.
A volte occorre trovare il coraggio di affrontare il passato, che può portare dolore, per poter credere nel futuro.
Se poi, quest'avventura, si rivela un ritorno in un luogo meraviglioso, da difendere per permetteelre anche alla natura di vivere, beh... ne esce un romanzo!


Dalla copertina:
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C'è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un'apicoltrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l'infanzia, quando viveva su un'isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. Ma adesso il destino ha deciso di darle un'altra possibilità. C'è un'eredità che l'aspetta là dove tutto è cominciato, su quell'isola dove è stata felice. C'è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c'è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L'unico posto dove il cuore può essere davvero libero.

Buona lettura!

domenica 17 dicembre 2017

Il Regalo

Vista la bella giornata di sole, il sereno e tanto freddo, abbiamo deciso di fare una semplice passeggiata in un outlet, anche per valutare gli ultimi acquisti per i regali.

Oltre ai maestosi addobbi che brillavano anche sui volti della gente, abbiamo potuto assistere ad un esibizione di bambini del coro che, intonando splendide canzoni natalizie, ci hanno regalato emozioni indescrivibili, ci hanno ipnotizzato (per qualche minuto non abbiamo sentito nè il freddo nè il caos attorno a noi), ci han donato serenità d'animo.
E credetemi, se a dire queste parole è stato mio marito, che verso il Natale è un pò un Grinch, beh... potete fidarvi sulla magia che si respirava!!

E poi, mentre nostro figlio era intento a spingere il suo passeggino e noi impegnati a salvare le caviglie dei passanti, ci si affianca uno sconosciuto e ci dice "anche il mio bambino insisteva per spingere il suo passeggino!".... lo guardo e rispondo che in effetti è un bel divertimento per loro!
Lui, sorridendo, mi chiede "è un bimbo speciale?"... e io "si!" (il mio cuore iniziava già ad accellerare i battiti)....
Mi risponde "anche il mio! Adottato a 20 giorni, in Italia, oggi ha 23 anni!.... Auguri ragazzi! Bravi!!!"..
Ed io e mio marito, con gli occhi a cuoricino, posiamo un sorriso innamorato sul nostro bambino, ringraziando silenziosamente quello sconosciuto che ci ha salutato così....

Il regalo, oggi, in mezzo a tanto consumismo, lo abbiamo ricevuto noi, da questo Signore Speciale, grazie al nostro bimbo speciale!



lunedì 4 dicembre 2017

Quando tutto inizia

Nei mesi in cui questo blog è stato a "riposo",  il mio comodino non è mai stato sgombro di libri, anzi, ho letto moltissimo.
Ma tutti trattavano principalmente un tema di cui volevo essere preparata il più possibile: l'adozione e le sue millemila sfaccettature.
Essendo un tema delicato, preferivo non condividere nè titoli nè emozioni che smuovevano in me....

Poi è arrivato il mio ometto e sebbene mi tengo comunque informata sull'argomento, ho deciso di dedicarmi anche a letture più "soft"!

Sono partita dall'ultimo romanzo di Fabio Volo, complice il titolo che è molto in sintonia con il mio presente!
Ma l'analogia è tutta qui: io ed i protagonisti della storia siamo su poli opposti!
Bello però il messaggio: mai credere che un fallimento sia la fine del mondo, anzi, spesso diventa stimolo per migliorare e crescere. Dopotutto, il sole è molto più luminoso dopo un gran temporale!!


Dalla copertina:
Silvia e Gabriele si incontrano in primavera, quando i vestiti sono leggeri e la vita sboccia per strada, entusiasta per aver superato un altro inverno. La prima volta che lui la vede è una vertigine. Lei non è una bellezza assoluta, immediata, abbagliante, è il suo tipo di bellezza. Gli bastano poche parole per perdere la testa: scoprire che nel mondo esiste qualcuno con cui ti capisci al volo, senza sforzo, è un piccolo miracolo, ti senti meno solo. Fuori c'è il mondo, con i suoi rumori e le sue difficoltà, ma quando stanno insieme nel suo appartamento c'è solo l'incanto: fare l'amore, parlare, essere sinceri, restare in silenzio per mettere in ordine la felicità. Fino a quando la bolla si incrina, e iniziano ad affacciarsi le domande. Si può davvero prendere una pausa dalla propria vita? Forse le persone che incontriamo ci servono per capire chi dobbiamo diventare, e le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito.
Questo libro racconta una storia d'amore, ma anche molto di più. I sentimenti sono rappresentati nelle loro sfumature e piccole articolazioni con la semplicità e l'esattezza che rendono Fabio Volo un autore unico e amatissimo dai lettori italiani e non solo. Sullo sfondo di una narrazione che trascina fino all'ultima pagina c'è la sempre più difficile scelta tra il noi e l'io, tra i sacrifici che facciamo per la nostra realizzazione personale e quelli che siamo disposti a fare per un'altra persona, per la coppia o la famiglia. La differenza di dimensione tra essere felici ed essere felici insieme.