venerdì 29 novembre 2013

Non tutti gli uomini vengono per nuocere

Federica Bosco, per me, non è una scrittrice nuova.
Sin dai suoi primi divertentissimi libri la seguo, non rimanendone mai delusa.
Ho quindi appreso con piacere questa sua nuova uscita, e subito mi sono dedicata alla lettura.
 
Questo libro si legge piacevolissimamente e coinvolge.... soprattutto se si sta attraversando un momento di ricerca personale, del proprio essere, la ricerca della propria via da percorrere con maggior serenità, affrontando spesso gli ostacoli più impensabili.
Il fatto che poi, stupendomi, tocca un argomento a me particolarmente caro, è la ciliegina sulla torta!
 
Confesso, però, che trovo il titolo poco azzeccato a questo romanzo..... o no?
 
 
Dalla copertina:
Avete presente quei momenti della vita in cui qualcosa inizia a non funzionare, e in un attimo sembra trascinarsi dietro tutto il resto? Ecco, prendete Cristina: per una diabolica serie di coincidenze nel giro di ventiquattr'ore perde il lavoro, la casa e il fidanzato. E se pure non c'è dubbio che certi fidanzati sia meglio perderli che trovarli, scovarne uno decente dopo i trent'anni sembra un'impresa più disperata che cercare un lavoro. Così Cristina si ritrova a vivere con il fratello e i genitori - che da quarant'anni si amano pazzamente e si chiamano fra loro "Cip" e "Ciccetta" -, a dover fare "l'inviata imbranata" in una trasmissione televisiva in diretta nazionale... e, come se non bastasse, a scoprire che il giovane medico del pronto soccorso che sin dal primo incontro l'ha folgorata è una meta irraggiungibile. Nemmeno i consigli di Carlotta, l'amica maestra di yoga e dispensatrice di amorevole saggezza, riescono a impedire che Cristina perda definitivamente il baricentro, infilandosi in una serie di situazioni sempre più complicate. Ma la realtà non è mai come sembra, e la vita le riserva ancora molte, moltissime sorprese... Perché spesso è necessario andare a sbattere contro il muro delle proprie ambizioni, perdersi nella selva delle proprie paure, fermarsi a riprendere fiato, per scoprire che la felicità è nascosta dove non la andremmo mai a cercare. Solo abbandonando ogni certezza si impara a cavalcare l'onda, anziché farsene travolgere...
 
 
 
PS: per una strana coincidenza, proprio sabato sera abbiamo visto con amici un  film tratto dall'ultimo romanzo di Federica Bosco: Pazze di me. Quando lo avevo letto, circa un anno fa, mi aveva divertito moltissimo, al punto che il mio maritino ed un amico avevano deciso di leggerlo (anche se appartiene ad un genere decisamente più femminile). Vi assicuro che il loro responso è stato positivissimo, tant'è che Paolo ha comprato il DVD di questo film! Assolutamente da guardare (anche se avete già letto il romanzo), magari proprio con un tè caldo fumante tra le mani, come il nostro, "nato" dallo sbocciare di un fior di te!
 

2 commenti:

  1. grazie per la recensione. grazie mille. un te...con questo freschino ci sta bene.
    bacioni

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  2. Bentornata Barbara!!! Questo è un te molto particolare.... profumatissimo e "nato" proprio dal fiore che vedi in foto, senza alcuna bustino o filtro.... Davvero dolce, anche senza bisogno di zucchero!

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