Quella di oggi, in compagnia di mio marito, sapeva di unione, di sostegno, di amore.
Due anni fa ho affrontato personalmente le crisi esistenziali dovute alla mancanza di un lavoro: la sensazione di essere sbagliati, il disagio di sentirsi dipendenti da qualcun altro, la paura di ciò che accadrà, l'attesa (spesso vana) di una chiamata per un colloquio di lavoro, la solitudine... insomma, un senso di profonda inadeguatezza.
Capisco perfettamente i suoi turbamenti e i suoi bisogni e il più delle volte, mentre lo ascolto raccontarmi della giornata che ha trascorso, mi tornano alla mente immagini vissute da me e, credetemi, non è affatto una bella sensazione. Ora sono dei ricordi amari che posso accontonare e che mi hanno reso più forte e sicura, ma viverli è stato pesante.
E quindi il mio impegno è continuare a sostenerlo perchè sono convintissima che, prima o poi, riuscirà anche lui ad imboccare la strada della serenità, alla faccia di un mondo del lavoro totalmente cambiato e di tutti gli imprevisti che affronteremo.... perchè li supereremo assieme... condividendo anche una veloce pausa pranzo all'ombra di un albero!
Mi ricordo che avevi problemi con il lavoro ... mi spiace sentire, che ancora la vostra serenità non è completa.
RispondiEliminaMi auguro si risolva presto.
Un abbraccio
Grazie!
EliminaAccipicchia, ora che io ho trovato tranquillità e soddisfazione professionale, siamo "ricaduti" nel vortice.... ma stiamo cercando di uscirne ancora!
Parola d'ordine: vietato abbattersi!!